La dottoressa Viola Orlando, nubile, è pretore a Belignano, borgata veneta. Per quanto amante del conte Renato Antelmo, in attesa di divorzio, la signorina magistrato spicca per severità. Tale caratteristica le attira odi e tentativi di rivalsa, specialmente da parte di Esposito Raffaele (sedicente conte, Ingegnere, industriale, eccetera), accusato di commercio di carni guaste, e del produttore Amorini, accusato di stampa di fotoromanzi pornografici. Gli avversari del pretore accumulano punti di vantaggio quando riescono a far giungere in paese Rosa Orlandi, sorella gemella di Viola, prostituta di classe. Le fotografie di Rosa, protagonista di una Biancaneve-porno, demoliscono la rispettabilità della sorelle che, costretta dal Procuratore della Repubblica, dimostra la propria innocenza grazie a un particolare delle fotografie; procede alla condanna dei colpevoli; quindi rassegna le dimissioni per convolare a nozze con l’Antelmo che nel frattempo ha ottenuto il divorzio.