Nell’Unione Sovietica stalinista, l’agente di polizia segreta Leo viene accusato di tradimento dal collega rivale Vasili dopo aver rifiutato di denunciare la moglie Raisa. Degradato e trasferito in una città più piccola, Leo ben presto si imbatte in una serie di omicidi di bambini. Anche se per ciascuno degli omicidi è stato già trovato un colpevole, Leo è convinto dalle varie analogie tra i delitti che si sia di fronte ad un’unica mano. Determinato a provare la veridicità della sua teoria, inizia ad investigare con l’aiuto di Raisa. In un sistema in cui il crimine non esiste ufficialmente, sostenere l’esistenza di un serial killer rende automaticamente Leo un nemico dello Stato: un’ottima occasione per Vasili, che non stava aspettando altro per liberarsi definitivamente di lui.